Letteratura e altre arti

Quando non ci sono, di Alfonso Brezmes

Dovrò pur spiegare cosa ho amato di un libro al quale ho fatto un’orecchia quasi a pagine alterne. Un libro che adesso ha un angolo così gonfio che fatica a stare composto tra gli altri. Così torno indietro, lo rileggo per mettere meglio a fuoco, per ricercare i temi, per scandagliare il movimento dei versi e svelare il legame che conduce da una parola all’altra.

Eppure non lo so spiegare.

Le poesie di Alfonso Brezmes (Quando non ci sono, Einaudi, traduzione di Mirta Amanda Barbonetti) mi raggiungono da uno spazio tanto vicino al mio che fatico a guardarlo dall’esterno. Attirata da quella poesia in copertina, in cui si parla di lingua, di fughe e di radici, il mio incontro con questo poeta spagnolo sembra quasi guidato dal destino. Appena lo leggo mi sembra di riconoscerlo: riconosco quella voce che vibra nel sogno, che si muove tra il desiderio e la sua negazione, che cerca nella poesia, nella scrittura, qualcosa in grado di ricomporci, tenendo insieme quei pezzi che invece vorrebbero disperdersi.

Di tutti i crimini che ho commesso
solo di uno mi pento:
di non aver ucciso del tutto il desiderio,
quell’avvoltoio abbietto e insaziabile
che mi fa credere
di essere ancora vivo.

La poesia ha, per l’autore, una funzione strumentale: serve a trovare il proprio posto, a darsi un’identità, ma spesso l’immagine che lo specchio restituisce è frammentata, piena di buchi. Aspira a un’unione irraggiungibile, nel suo tendere alla ricomposizione. Un principio ordinatore destinato talvolta a fallire (la nostra immagine / si disfa nel cammino). E se fallisce è perché sempre ci manca qualcosa, qualcosa che abbiamo perduto in luoghi e tempi che non sappiamo dire: in un bosco, in un punto indefinito del nostro passato, nel sogno di una notte.

L’elemento onirico, che tanto deve alla letteratura precedente, a Borges e al realismo magico, si ritrova in molti componimenti: l’abitare un mondo altro rispetto alla dimensione della realtà e in quel mondo ritrovare l’amore perduto, una parola fuggita, un frammento di qualcosa che non c’è più. O che non ci appartiene più. I due mondi sembrano talora confondersi, corrompersi a vicenda, e si fatica a distinguere la realtà che abitiamo da quella in cui, invece, troviamo rifugio.

Continuai a sognarla per tutta la notte.
Al risveglio, era lì, proprio
come appariva nei miei sogni:
con la purezza intatta di un mondo
che si stiracchia prima di mettersi a girare.

Quando compresi che era vera
come la vita stessa, fuggii all’istante
dalla realtà e dai suoi travestimenti,
e chiusi dolcemente gli occhi
per poter tornare a sognarla.

A muovere verso il sogno e verso ogni mancanza è la passione. Una passione vissuta in forma di desiderio, come agire concreto verso il confine delle cose, una passione che diventa azione, talvolta scacco, mai rinuncia. Il dinamismo di un sentimento che non intende sottrarsi a sé stesso è superiore al dinamismo dei versi che spesso seguono un dettato ritmico regolare, senza inutili acrobazie retoriche. Ciò non toglie, come recita giustamente la quarta di copertina, che le clausole dei componimenti costituiscano a volte un vero e proprio colpo di scena.

[…]
Se mi dai fuoco,
non lasciare legna per un giorno
che potrebbe non arrivare mai,
e gettati nel gioco proibito
che ignora l’aritmetica e il calcolo.
Non nasconderti, non conservare:
organizza la tua vita per il fuoco.
Questo è il patto: se mi accendi,
brucia con me.

Lo stupore è il risultato di una sintassi semplice, di un lessico nudo che portano anche me, che della lingua spagnola ho solo una scarsa competenza passiva, a tentare una lettura dell’originale. Quei suoni che nella mia mente si accendono di un calore sconosciuto, mi porterebbero a dire a Brezmes, se potessi, gli stessi versi di una sua poesia, con la stessa ambigua fisicità che dà loro un corpo fantasma.

Tante e tante lingue
e sono andato a scegliere la tua,
l’unica che riesce
a non farmi capire nulla
e che, per di più, mi piace.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...