Isola junior

Un milione di Babbi Natale

Mi capita sempre più spesso di conoscere genitori moderni ed evoluti che decidono di infrangere prematuramente la magia dell’invisibilità rivelando ai propri figli che Babbo Natale non esiste o che la fatina dei denti è in realtà il nonno. Poi ci sono anche i genitori come me, all’antica e un po’ creduloni, che non solo non lo rivelano – finché possono – ma sono sinceramente convinti che non è per forza detto che non esistano né Babbo Natale né le fate e i folletti.

Sarà anche per questo che ho provato grande entusiasmo quando qualche anno fa mi sono imbattuta nel bellissimo albo illustrato natalizio Un milione di Babbi Natale, scritto da Hiroko Motai, illustrato da Marika Maijala e edito da Terre di mezzo (2020). Ne sono rimasta conquistata perché questo albo fa un po’ come il mio professore di religione delle medie, Padre Mercurio: quando qualcuno dei miei compagni gli chiese, provocatoriamente, se il mondo non avesse avuto origine dal Big Bang piuttosto che da Dio, lui rispose: “Se pure ha avuto origine dal Big Bang, ebbene, secondo te chi l’ha voluto il Big Bang?“. E con un colpo di genio, senza scontentare nessuno, aveva conciliato razionale e irrazionale, magia e verità.

Anche per questo albo illustrato non riesco a pensare ad altro che ad un colpo di genio, perché sembra generato dall’esigenza di rispondere a una serie di domande scomode con cui ogni genitore (quelli evoluti e quelli creduloni parimenti) prima o poi deve fare i conti, per esempio: Babbo Natale esiste davvero? E se esiste, come fa a consegnare i regali a tutti i bambini del mondo in una notte sola? E perché se scrivo una lettera a Babbo Natale poi i regali invece li comprate tu e papà?

Sembra di doversi arrendere alla (presunta) evidenza, vero? E invece no. Ecco che a questo punto giunge in soccorso Un milione di Babbi Natale, con una storia semplice e al tempo stesso ingegnosa: un tempo sulla Terra c’erano pochi abitanti e dunque anche pochi bambini ed era semplice per Babbo Natale consegnare a tutti i regali. Ma quando i bambini hanno iniziato ad aumentare per Babbo Natale è stato sempre più difficile riuscire a raggiungerli tutti, così ha chiesto a Dio di sdoppiarsi. Dio lo accontenta ma adesso i due Babbi Natali sono grandi la metà. Poco importa: in due, anche se più piccoli, i regali si possono distribuire ancora facilmente. Ma il numero di bambini, negli anni, continua a crescere e anche per due Babbi Natale l’impresa è ardua. Chiedono allora a Dio di diventare quattro e poi otto e così via, fino a che non diventano un milione e più. Ma adesso sono così piccoli che non riescono a spostare nemmeno un pacchetto. Cosa fare allora? Quel milione di microscopici Babbi Natale trova la soluzione: ogni anno si infilano nelle orecchie delle mamme e dei papà e suggeriscono loro di fare un regalo ai propri bambini. E i genitori, senza sapere bene perché, obbediscono.

Lo so, ho rivelato il finale e sono meritevole di biasimo al pari di quelli che negano l’esistenza di Babbo Natale (che poi, comunque, qualcosa di vero ci sarà), ma sono sicura che questo non renda meno magico un libro che quella magia la protegge, e anzi la rinnova, la esalta e, letteralmente, la moltiplica.

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