Bussola

Gli infelici

Gli infelici
li riconosci da come tengono le spalle
un poco curve, sfiduciate
come se non fosse un loro affare.

Gli infelici trovano insopportabile
la sfacciata felicità degli altri
e considerano un affronto al loro stato
quella loro faccia allegra nelle foto.

Menti più spesso
quando sei infelice
Va tutto bene, i figli all’asilo
imparano a ritagliare, la casa
è sempre un marasma
dicono che è vissuta,
almeno lei.

Gli infelici hanno segreti inconfessabili
scheletri grossi negli armadi
che qualche volta vengono fuori
per darsi una rinfrescata
girano per le stanze
disturbano il sonno.

Gli infelici hanno pianto e fumato
contro le ombre della notte
e fumato e pianto
finché non si è fatta mattina
allora sono usciti a passeggiare
con le braccia conserte e le chiavi in tasca
e qualcuno li ha degnati di uno sguardo
ma nessuno si è fermato.

Gli infelici hanno scoperto che niente
è come sembra e quella che credevano felicità
era una menzogna bene orchestrata,
almeno fino a un certo punto.

Gli infelici ascoltano le canzoni nelle cuffie
tremano davanti allo schermo di un telefono che non è loro
questo affare mostruoso che nasconde
la parte più vera e oscena di noi stessi
e se solo viene loro concessa una sbirciatina
svelano abissi che non sanno sostenere
– peggio per loro
a volte è meglio lasciare la verità dove si trova
portare in giro quello che si vede in superficie:
un corpo imperfetto nella sua onestà.

Tremano allora gli infelici
prendono fuoco accanto a quelli
che vorrebbero distruggere
e amare
e amare fino a distruggere
è così facile
a volte basta una bugia bella grossa
oppure tante piccole bugie
che aprono buchi
buchi sempre più grandi e profondi
e a quel punto gli infelici possono precipitarvi dentro
e non sapere più come uscirne
annaspano lì sotto
si rompono le unghie e poi le dita
e infine le ossa tutte quante
e gonfi di dolore escono nel mondo
e nessuno si accorge che sono una poltiglia
nessuno vuole vedere che sono infelici
prendono gli aperitivi, comprano i vestiti ai bambini
si recano come se niente fosse negli uffici
dove ridono per dimenticare la loro vita infelice.

Gli infelici quando parlano
non lo diresti che sono infelici
sanno ormai nascondersi
mostrarsi per quello che gli altri
credono di vedere
battute brillanti
un’ironia tagliente
e dentro
queste voragini che si mangiano tutto.

Gli infelici sono degli imbecilli
che accudiscono la loro solitudine
bella cara dolce solitudine
bella angoscia, pianto della sera
lamento dei giorni.

Gli infelici riuscissero almeno
a tenersi tra loro per mano.

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