Collaborazioni e interviste · Letteratura e altre arti

fuoripunto., un blog letterario “oltre il confine” – Intervista con Pamela Frani

Cammino per il parco e sento scricchiolare il terreno sotto i piedi. Oggi è ghiacciato. Il cielo è grigio qui, spesso. Il sole lo prendiamo in vitamine e la luce non è la stessa. Ti accorgi di quanto manchi il sole solo quando, con l’aereo, rompi il muro delle nuvole.

Cominciava così, con questo incipit chiaro e risoluto, l’avventura di fuoripunto., negli ultimi giorni dello scorso dicembre.
Che senso ha dare avvio a un nuovo progetto proprio alla fine dell’anno? Lo stesso di quell’azione: rompere il muro delle nuvole. È infatti l’idea di non fermarsi davanti a una fine, a un confine, a un punto, che dà vita a questo blog letterario.
La sua ideatrice è Pamela Frani, e ce ne parla in questa intervista.

*

Pamela, raccontaci il tuo progetto: che cos’è fuoripunto. e com’è nato?

fuoripunto. è un blog letterario che esce bimestralmente. L’editoriale e gli appunti escono qualche giorno prima, per dare un assaggio di quel che verrà. C’è un tema specifico per ogni uscita: i primi due sono stati “la casa” e “l’amore”,  a fine aprile ci sarà “il paesaggio”. 


Durante la pandemia ho frequentato vari corsi di scrittura e con alcuni dei partecipanti abbiamo iniziato a scriverci a vicenda. L’idea di fuoripunto. mi è venuta camminando, nel parco vicino casa: continuavo a pensare che sarebbe stato bello creare un luogo dove anche altre persone potessero leggere quegli scritti. 
Da lì è partita l’idea di creare un blog. Realizzarlo non è stato semplice: io di natura sono riservata e fare qualcosa che potesse mostrarmi è stato (ed è ancora) il mio cruccio. Ma la bellezza, sia delle parole che leggevo, sia delle persone che mi hanno aiutato finora, mi infonde coraggio. 

Come mai proprio questo nome, “fuoripunto.”?

fuoripunto. perché mi piace pensare a un punto di vista che non si ferma. Che va al di fuori dello spazio concesso, del punto stesso. Che può essere goffo e fuori luogo, distante. Altro dal quotidiano. Al blog partecipano anche persone che non vivono in Italia e con loro riflettiamo su come non bisogna dare per scontato l’apprendimento e l’utilizzo delle parole, perfino di uso comune. L’andare oltre si riflette anche nell’uscita dei post: escono l’ultimo giorno del mese, proprio per dare l’idea di non fermarsi davanti a un limite, ma di proseguire con una riflessione continua.


Se dovessi individuare una peculiarità tipica di fuoripunto. che lo distingue da altri progetti simili, quale sarebbe? Cosa lo rende diverso dagli altri?


Penso che una particolarità sia proprio l’aver accostato modalità narrative differenti per declinare un tema del reale cercando di creare un prodotto di fruizione comune e quotidiana. Mi piace pensare che mentre uno sta in fila col carrello della spesa,  guardi le nostre poesie, o in una sala d’aspetto legga un racconto o un approfondimento. Perché la cultura non sia soltanto relegata agli addetti ai lavori. 

Chi c’è dietro fuoripunto.? Raccontaci un po’ di te e delle tue collaboratrici.

La mia più grande passione è la lettura: leggere mi ha sempre accompagnato in tutti momenti, dai più belli ai più difficili. Per me le parole hanno un potere creativo di universi e realtà. E anche salvifico, a volte. 
Le persone che lavorano con me sono fantastiche.  La rete tra collaboratori che si sta creando è davvero una risorsa. Abbiamo due redazioni: una variabile e una stabile. La variabile cambia a seconda di chi si occupa dei post. Perciò per conoscere meglio gli autori e collaboratori, consiglio di seguirci su Instagram e Facebook.
La redazione stabile invece, è formata da me e da Elisabetta Carbone. Elisabetta è soprattutto autrice ma mi aiuta anche nell’editing. Poi c’è Carmela Fabbricatore che per noi tiene la rubrica fissa degli appunti, consigli di lettura.
Per avviare il progetto, fondamentale è stato l’aiuto di Valentina Aversano, che mi ha aiutato a sbrinare le mie idee e che ancora adesso mi segue nei progressi del blog.

Qual è l’autore ideale di fuoripunto.? Quali caratteristiche dovrebbe avere la voce che scegliete di pubblicare?

Per ora abbiamo scelto di non fare call aperte a tutti perché non riuscirei a garantire un servizio di accompagnamento ai testi. Come spiegavo prima, sono la maggior parte ex compagn* di corso che stanno partecipando alla pubblicazione. Questo però non esclude che se qualcuno abbia voglia di collaborare, non possa scriverci su info@fuoripunto.it. Possiamo conoscerci via mail e capire se creare una collaborazione. 
Quando parlo con gli autori della voce, mi piace soffermarmi sul fatto che la garbatezza e la gentilezza possano essere chiavi di lettura del mondo. E mi piacerebbe avere queste qualità come cifra stilistica del blog.

E infine una domanda di rito: la non-domanda. Rispondi a una domanda che non ti ho fatto ma che ti sarebbe piaciuto ricevere.

Cosa vorresti per il futuro di fuoripunto.?. Vorrei che fuoripunto. facesse la sua parte per far in modo che nessuno si debba sentire escluso dal discorso letterario, ma che possa poco a poco farlo entrare nella propria quotidianità.

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