
Quando Dacia Maraini comincia a scrivere questo suo romanzo d’esordio ha appena diciassette anni. La sua scrittura, però, è già matura e incisiva, forse anche perché fino a quel momento si è data alla lettura totalmente, come se i libri fossero l’unica possibilità di salvezza, la sola risposta a ogni domanda.
Lei stessa, nella nota introduttiva al romanzo, scrive:
«Quella ragazza che si dimenticava perfino come si chiamava tanto era sprofondata dentro un romanzo, aveva deciso che anche lei, appena possibile, avrebbe scritto un libro perché nei libri sta il sale del mondo e lei era ghiotta di quel sale; le importava poco dello zucchero e del miele. Quella ragazza, a diciassette anni, ha cominciato a scrivere un romanzo asciutto e ruvido che ha voluto chiamare La vacanza, ma non nel senso di uno svago o di un viaggio festoso, bensì di un vuoto; un vuoto che le faceva torcere il collo in un gesto dolente di ricerca; chi e cosa c’era al di là della porta, al di là della strada, al di là del fiume, al di là della città? Qualcosa di sensato, per cui valesse la pena di sacrificarsi, oppure solo pena e confusione?»
Diciassette anni, appena qualcuno in più della protagonista del libro: Anna, che di anni ne ha undici e nell’estate del ’43, sulle spiagge del Lazio, tra gli scogli e gli stabilimenti balneari affollati, scoprirà precocemente il corpo ma non il desiderio, il sesso ma non l’amore.
È questa la vacanza, ecco il vuoto, perché tra gli sguardi lunghi che le riservano certi uomini, Anna sembra muoversi senza ingombro e senza pensiero quasi, senza sentimenti. Quell’estate sembra chiudere per sempre le porte dell’infanzia. Nel suo trovarsi non più bambina e non ancora adulta, Anna esplora un vuoto e lo fa lucidamente, senza dolore e senza angoscia.
Intorno a lei gravitano diversi altri personaggi: il fratello Giovanni, più piccolo, curioso e taciturno; il padre, distratto, con la sua moto e il suo desiderio di risultare amabile agli occhi dei figli; la matrigna, assorta sempre in qualche faccenda di casa o di cuore, che tuttavia prova simpatia per quei due ragazzini che animano la casa della villeggiatura; la famiglia Pompei, col giovane figlio Armando, ombroso, affabile, che sarà chiamato a prestare servizio a Salò.
Sullo sfondo, una guerra che sembra non voler finire mai, sotto gli ultimi colpi di coda del fascismo, con gli aerei che sfrecciano sul mare verso Roma. Eppure, né la paura, né la preoccupazione impediscono ad Anna di esplorare la vita, scoprendola in tutto il suo asciutto realismo.