Domenica 7 aprile
Sono diventato scrittore, o più esattamente mi sono lasciato diventare scrittore, per disporre di un tempo puro, svuotato di ogni occupazione seria.
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Mercoledì 10 aprile
Non bisogna donare il proprio cuore ai fantasmi. I fantasmi non sono i morti, certo che no, sono i vivi quando si lasciano avvolgere dalle bende delle loro preoccupazioni.
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Giovedì 11 aprile
Appena mi si vuole tenere per mano, io urlo.
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Lunedì 15 aprile
Io non vivo tutto il tempo. Non sono vivo per una giornata intera. E chi lo è? Ciò che si chiama una vita è tutto tranne che «una» – è liscia in superficie e discontinua in profondità, bucata, stracciata, sconnessa, diradata da tutte le parti.
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Lunedì 6 maggio
Per vedere un po’ di questa vita bisogna iniziare dimenticandosene molta.
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Martedì 21 maggio
Questa percezione mattutina dei rumori del mondo mi dà, sin dall’infanzia, una gioia enorme. È attraverso di essa che apprendo di nuovo la grazia di essere vivo. È tutto lì, non manca niente. Posso alzarmi dopo qualche minuto. Posso anche restare a letto sino alla fine dei miei giorni. Nulla è già deciso. Per adesso, mi accontento di ascoltare il rumore che fa il mondo quando non ci sono.
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Sabato 1 giugno
Scriverò sino a che proverò gioia e sorpresa nello scrivere. Se un giorno questa gioia e questa sorpresa imboccheranno altre strade, io le seguirò.
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Venerdì 14 giugno
L’infanzia protratta a lungo dopo l’infanzia: è ciò che vivono gli innamorati, gli scrittori e i funamboli.
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Domenica 16 giugno
Il mio modo di riconciliarmi col mondo è di separarmene per scrivergli.
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Sabato 22 giugno
Se dovessi stilare un curriculum vitae – quella sorta di documento che si deve presentare a un futuro datore di lavoro, come lo schiavo di un tempo doveva mostrare lo stato della sua dentatura – ci sarebbero ovunque dei vuoti, delle assenze di molti anni, come per quelle persone che escono di galera o si risvegliano da un coma. Per la maggior parte del tempo non so dove sono stato, e forse non c’ero veramente.
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Lunedì 24 giugno
È la via di mezzo che mi manca – un modo riservato di essere con se stessi nello stesso tempo in cui si è con gli altri.
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Domenica 21 luglio
Dormo nel buio, mi sveglio nel buio, mangio nel buio, leggo nel buio, cammino nel buio, passo la vita nel buio e, quando in questo buio comincio a scrivere, non scorgo che luce, ovunque luce.
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Sabato 24 agosto
Fare almeno una volta quello che non si fa mai. Seguire, non fosse che per un giorno o per un’ora, una strada diversa da quella su cui ci ha messo il nostro carattere.
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Lunedì 26 agosto
Dal giorno della tua morte ho una stanza in più nel mio appartamento. Non è molto grande. Oggi vi ho sentito dei rumori, un brontolio. Non sono mai entrato in questa stanza. Non ci entrerò mai. Ho l’impressione che se aprissi la porta, quel che c’è dentro mi salterebbe alla gola con un balzo. Parlo, rido e scrivo nella stanza a fianco. Questa situazione non è così inconsueta. È perfino ordinaria: chiunque ha in casa propria una stanza proibita. Bisognerebbe aprire la porta una buona volta e guardarci dentro. Ciò che s’immagina essere una tigre affamata è talvolta solo un gattino che lecca il suo latte. Ma come si fa a saperlo davanti alla porta chiusa?
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Mercoledì 28 agosto
Ci sono dei momenti in cui amo tutti coloro che fanno parte della mia vita, anche quelli i cui desideri mi appaiono estranei o opposti ai miei. Mi viene allora voglia di prendere il telefono, di chiamare gli uni e gli altri, senza eccezione, e dir loro: «Ti amo nella tua interezza, in tutto ciò che in te non mi assomiglia, ti amo come sei, vivo, viva». E se non lo faccio è solo per paura di finire in un ospedale psichiatrico, totalmente pazzo e totalmente radioso.
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Venerdì 30 agosto
Non è un diario quello che tengo, è un fuoco che accendo nel buio. Non è un fuoco che accendo nel buio, è un animale che nutro. Non è un animale che nutro, è il sangue che ascolto pulsare alle mie tempie – un’imposta che sbatte selvaggiamente contro il muro di una piccola casa.
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Martedì 3 settembre
Sforzarsi senza tregua di pensare a chi ti sta davanti, prestargli un’attenzione reale, costante, non dimenticarsi un secondo che colui o colei con cui tu parli viene da un altro luogo, che i suoi gusti, le sue idee e i suoi gesti sono stati plasmati da una lunga storia, popolata di molte cose e di altre persone che tu non conoscerai mai. Ricordarti in continuazione che colui o colei che guardi non ti deve nulla, non è una parte del tuo mondo, non c’è nessuno nel tuo mondo, neppure tu. Questo esercizio mentale – che mobilita il pensiero e anche l’immaginazione – è un po’ duro, ma ti conduce al più grande godimento che ci sia: amare colui o colei che ti sta davanti, amarlo per quello che è, un enigma – e non per quello che credi, per quello che temi, per quello che speri, per quello che ti aspetti, per quello che cerchi, per quello che vuoi.
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Giovedì 14 novembre
«Resta con me», dice l’amore malvagio. «Va – dice l’amore buono – va, va, va: è per fedeltà alla fonte che il ruscello se ne allontana e si trasforma in torrente, in fiume, in oceano, in sale, in azzurro, in canto».
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Mercoledì 4 dicembre
Il bene, se ce n’è, quando ce n’è, arriva nei rari momenti in cui, astenendomi dal fare qualsiasi cosa, gli apro uno spazio. Il male è ciò a cui prendo parte. Il bene è ciò che lascio venire.
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Sabato 14 dicembre
Voler piacere – è metter la propria vita alle dipendenze di coloro a cui si vuol piacere e di quella parte di loro, infantile, che vuol essere costantemente gratificata. Coloro che raccolgono i favori delle masse sono come degli schiavi che hanno milioni di padroni.
È arrivata l’ombra. In estate scende dagli alberi e scivola sulle spalle. In inverno sale dalla terra, entra nel corpo dai piedi. Se la si lascia fare, serpeggia nel sangue fino al cuore.
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Martedì 18 febbraio
Teniamo la parola al guinzaglio come un piccolo animale domestico, quando dovrebbe balzar fuori dai nostri cuori ardenti.
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Giovedì 6 marzo
Tutto può provocare il sorgere della scrittura – una perdita, una gioia, le ombre cinesi della memoria, una balena bianca, la guerra di Troia, un profumo di lillà, ma il vero soggetto dei libri, il loro unico soggetto, è il lettore nell’istante in cui legge e lo sconvolgimento che questa lettura gli provoca, come un ritrovare se stesso dopo una separazione.
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Christian Bobin, passi tratti da Autoritratto al radiatore, Animamundi Edizioni.
Molto bello. Molto interessante… alcune sono illuminanti!!
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